19.7.09

Natalia Millán, uomo e donna al suo ritorno a teatro con "El mercader de Venecia"

Natalia Millán si prende una pausa per le vacanze dalle aule di "El Internado". Ma solo nella finzione visto che l'attrice non potrà godersi l'estate per i suoi impegni teatrali. Natalia è la protagonista di "El mercader de Venecia", uno dei più importanti classici di Shakespeare che entusiasma la madrilena. E' così che l'attrice torna a teatro, "a casa", come lei stessa afferma. In questa occasione si mette nei panni di Porzia, una donna che vive una dolce relazione con Bassanio, interpretato da Jorge Lucas, e che mostra una donna molto emancipata per quei tempi. Coraggiosa e decisa, non ha dubbi a trasformarsi in uomo per poter entrare lì dove alle donne veniva proibito l'ingresso.

"E' il personaggio più bello di quelli che mi sono toccati", confessa Natalia. Innamorata del teatro, riconosce che i suoi ruoli in televisione l'hanno portata fin dove si trova adesso. Il suo ruolo nella popolare serie Antena 3, "El Internado", ha fatto in modo che la sua popolarità sia cresciuta considerabilmente. Così ci racconta l'attrice, che ricorda come sognava da giovane di essere attrice. Una decisione prematura che non condivide con sua figlia, la quale non sembra voler seguire i passi di sua madre...

Natalia, è da un anno che sei con "El mercader de Venecia".
Si. E' stato un anno per tutta la Spagna e con un successo enorme. Ci hanno dato vari premi. Lo spettacolo è meraviglioso.

Lo fai combaciare con "El Internado". Due personaggi molto diversi.
Molto diversi. Questo è il personaggio più bello che mi sia toccato. Ce ne sono stati molti che mi sono piaciuti ma questo è meraviglioso. Sono arrivata alla conclusione che Shakespeare è stato il primo femminista della storia perchè Porzia è una donna intelligente, simpatica, forte e coraggiosa.

Com'è Porzia?
E' una donna molto romantica, con molto senso dell'umorismo e con molta profondità. E' molto ribelle. E' una meraviglia interpretarla. Inoltre è giovanissima e siccome il teatro è così magico, forse riesco a far credere a tutti che sono così giovane (scherza).

Fare Shakespeare ti risulta più complicato da interpretare?
E' motlo più facile. Quanto meglio sia scritto il personaggio, molto più facile è per l'attore. Interpretare un personaggio così è più rischiso. Se rovini un personaggio scritto male, non rovini nulla. C'è più responsabilità, più pressione.

Natalia, hai qualche rituale prima di entrare in scena?
Ho un momento di concentrazione importante prima di uscire quando mi sto truccando. Prima ne avevo uno che era, con il sipario chiuso, sdraiarmi sul palco e fare esercizi di rilassamento ma in questo caso non posso farlo perchè il vestito non me lo permette (ride).

Non sei superstiziosa?
No. Ho qualche superstizione piccola ma sono inevitabili. Dico molte volte "mierda" prima di uscire e il colore giallo non mi piace per niente. Il giallo è qualcosa che evito molto, dentro e fuori dal teatro.

Tutti ti conoscono per la tua interpretazione in "El Internado". Tu ti senti più un'attrice di teatro sebbene la popolarità te l'abbia data la televisione?
Non è che mi sento, è che ho fatto molto più teatro che televisione. Prima dei trent'anni non ho fatto "El súper", che è stato il mio prima ruolo in televisione. La cosa che più mi piace è il teatro anche se apprendo da tutti i mezzi. Per me l'ideale è il palcoscenico. Il teatro per me è casa, ma cerco sempre di far combaciare tutto perchè tutto apporta qualcosa. E' chiaro che fin quando non ho fatto un ruolo da protagonista in televisione, non ne ho fatto nessuno in teatro. Non posso rinnegare la televisione sebbene il mio amore sia il teatro.

Dopo il gran successo che hai avuto con "Cabaret", ti potremmo vedere in qualche musical?
Magari. Mi piacerebbe molto. Mi è piaciuta molto l'epoca di "Cabaret", sono stati tre anni che è quasi come una laurea (ride).

C'è stata un'epoca in cui hai intrapreso la carriera di cantante...
Non era esattamente come cantante ma ho accompagnato Luis Eduardo Aute nei cori di uno dei suoi dischi. Abbiamo fatto un tour ma ciò aveva un aspetto teatrale. Io recitavo poemi. È stato qualcosa di speciale.

Adesso vi siete fermati con la serie e inizi con il teatro. Non ti riposi.
No, ma è stata una fortuna che non abbiano coinciso. Quando terminerò con il teatro inizierò con la serie. Quest'anno resto senza spiaggia. Ma non mi importa perchè sono molto contenta.

Credi che a "El Internado" restino molte stagioni, Natalia?
I progetti degli sceneggiatori sono imprevedibili, e anche quelli del pubblico. Io so che c'era una fine prevista, con una data, ma se il pubblico continua a volere la serie così come la vuole... sarebbe crudele finirla. Io vengo chiamata e vado (ride). Non so quando finirà.

Se dovessi scegliere tra la serie e questo personaggio teatrale che tanto ti riempie...?
Non dovrò scegliere... In televisione si comportano molto bene e mi lasciano fare teatro. Non ci penso perchè non succederà.

Da piccola avevi molto chiaro che volevi essere attrice.
Sí, sí. Ho avuto una vocazione molto prematura. Nell'adolescenza l'avevo chiarissimo.

Hai contaggiato tua figlia?
Non ha la vocazione per il palcoscenico. Non gliel'ho dovuta trasmettere per niente bene (ride).

Non ti dispiacerebbe che seguisse i tuoi passi?

L'unica cosa che voglio è che mia figlia sia felice e che scelga liberamente quello che la rende felice. Questo è l'importante. L'unico modo di avere il successo interiore è seguire le tue convinzioni, quindi l'unica cosa che io faccio è aiutarla a chiarire i suoi dubbi affinchè decida lei stessa.

Ci sono molti attori che non vogliono che i loro figli seguano i loro passi perchè sanno che questa professione è molto bella ma molto dura...
E ci sono molti figli che alla fine la scelgono (ride). I nostri figli vedono le cose buone e quelle brutte. Questa professione ti permette di essere un bambino per tutta la vita perchè quello che facciamo è giocare, ma a volte lo paghiamo molto caro.

Tua figlia è fan della serie?
Sí, le piace molto. Ma io sono molto dura in questione di orari e siccome finisce molto tardi, non gliela lascio vedere. La vede dopo. E alle volte ha il privilegio di leggere i copioni. E' proibito ma a mia figlia lo permetto.


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