25.10.09

Da "Chicago" al cielo


Aver battuto tutti i record di botteghino con "Cabaret" e tornare pronta per ripetere il successo con "Chicago" sono motivi più che sufficienti per sospettare che Natalia Millán sia diventata la regina del musical nel nostro paese. Per questo glielo diciamo non appena comincia la chiacchierata, ma non credite che l'attrice accetta semplicemente il complimento, anzi, al contrario risponde: «Non dirmi così; io sono una lavoratrice del mondo dello spettacolo, solo questo». Bene, lei potrà dire ciò che le pare, ma si può dire con certezza che, abituati ad applaudire le stranezze e a guardare con scettismo sé stessi, non sbagliamo nel dare importanza alla carriera di una donna che recita, balla e canta come poche mentre altre si dedicano a cercare il minuto di gloria 'warholiano' nei circhi mediatici. E, arrivati a questo punto, siamo d'accordo. Anche riguardo al fatto che di questi tempi il teatro va meglio che mai grazie al pubblico che si è stancanto di contemplare «frivolezze e cose di cattivo gusto» come dice lei. La cosa certa è che, estranea ai 'rumors' che non siano quelli dei tacchi di "Chicago", Natalia è immersa da mesi nei preparativi di quello che si annuncia il musical della stagione -debutterà al Teatro Coliseum di Madrid il prossimo 27 novembre-, progetto che concilia con "El internado" (Antena 3). Il lato televisivo di Natalia in serie come questa e "Un paso adelante" è servito a tutti per conoscerla un po' meglio, ma non per sapere che dietro i lineamenti spigolosi e il corpo più che perfetto si nasconde la stessa persona che ha dato i suoi primi passi come cantante e ballerina professionista. Così nel suo curriculum si trovano dati cuoriosi come il suo passaggio per la Compañía Nacional de Danza, con la quale ha lavorato in «Mata-Hari», di Marsillach, e «La reina del Nilo», tra le altre cose. O meglio ancora: nel 1987 ha collaborato con Luis Eduardo Aute nel disco "Templo" nel quale interpretava vari brani. Da allora ha piovuto molto, ma Natalia continua ad essere affascinata dal musical, la stessa sensazione che ha avuto quando ha visto "All that jazz" di Bob Fosse, autore di "Chicago" e decise che voleva vivere di questo: «É stato il motore che mi ha dato la spinta e oggi mi da la forza per continuare». Tanta, che quando l'hanno chiamata per interpretare Velma Kelly nel conosciuto musical -ruolo che al cinema fu interpretato da Catherine Zeta-Jones-, Natalia non ha dubitato neanche un minuto. Ci chiede di non domandarle l'ultimo film visto e neanche il libro sul comodino: senza un attimo di respiro tra un copione e l'altro, al momento nella sua vita non c'è tempo per l'ozio. Lavoro duro, come quello che esigeva quell'insegnante di "Fame", che per l'attrice significa dedicarsi al cento per cento a dare vita al suo alter ego. Il suo segreto? «Metterci il cuore e dare il massimo, anche nel più piccolo movimento, affinché tutto ciò continui». Detto questo, Natalia ci saluta con un sorridente «mucha mierda» e con la promessa di vederci nuovamente la sera che si aprirà il sipario.

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