29.11.09

Jazz e omicidi nella "Chicago" più nera

Una storia di ambizione, ricerca della fama e depravazione umana ambientata negli anni venti negli Stati Uniti. Questo è "Chicago", lo spettacolo con cui Natalia Millán ritorna al genere del musical e in cui da vita a Velma Kelly, regina dei club notturni condannata alla prigione.

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Per Natalia Millán "interpretare questo personaggio è qualcosa di magico", un'opportunità che contribuisce a riaffermare la sua vocazione di attrice, visto che la sua decisione di dedicarsi al mondo dello spettacolo è stata influenzata dal film 'All that Jazz' di Bob Fosse, regista di 'Chicago'. Natalia parla della sua ammirazione per "l'affascinante mondo estetico di Fosse" e specialmente per la sua particolare visione della vita in quanto era "capace di affrontare con coraggio tutto quello a cui normalmente diamo le spalle".

Una storia attuale
A detta dell'attrice "questo musical racconta la storia di alcune assassine, ritrae una società corrotta in cui si prentende di ottenere la fama a qualunque prezzo. Un mondo in cui l'importanza delle relazioni personali si limita al beneficio materiale e in cui un avvocato è capace di manipolare tutti i mezzi di comunicazione, senza tenere conto se il suo difeso è onesto o brava persona, visto che l'unica cosa che gli interessa è se ha i soldi per pagarlo. Indipendentemente dalla sua durezza, Bob Fosse riesce a fare un'opera divertente e estetica, che ci affascina per la sua visibilità e sonorità, "e che se vuoi, ti lascia un paio di cose su cui riflettere". La sua ammirazione per questo autore è evidente dalle sue parole, e in riferimento all'attualità del suo spettacolo con sicurezza: "Quello che caratterizza sempre le grandi opere d'Arte è che non è importante quando sono state scritte o create, ma valgono sempre".

Rispetto reciproco
Con rispetto ai riti a cui deve far fronte in questo nuovo progetto, l'artista, in forma sincera e diretta, afferma: "Il primo passo è un gran rispetto per tutti gli aspetti tecnici dello spettacolo. Le coreografie hanno molte difficoltà, ma non richiedono un gran compromesso tecnico, ma una gran precisione in ogni movimento. Sono coreografie che a volte sono anche minimaliste, con movimenti lievi, e allo stesso tempo molto esatti e preziosi. In uno spettacolo in cui tutto funziona come il meccanismo di un orologio". Si tratta di un rispetto reciproco, visto che dalla parte dello staff creativo sono state prese in considerazione le qualità personali e la singolarità che ogni attore poteva apportare al suo personaggio. In relazione a ciò, Natalia dichiara: "E' un lavoro che arricchisce molto, in cui sto apprendendo ogni giorno, perchè oltre a sottomettermi a tutte le esigenze dello spettacolo, ho anche potuto apportare la mia particolare versione di questa assassina". Un personaggio che l'attrice definisce come "un'assassina vestita di paillettes e con l'eleganza di un clown", le cui pretese di grandezza si allontanano con l'ingigantirsi di questa attrice amabile e semplice, che considera la recitazione prima di tutto come "un esercizio di solidarietà, in cui non si può mai giudicare un personaggio".
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